Occupazione ed indice dei prezzi degli hotel – aprile e maggio 2009

In questo articolo riporto alcuni interessanti dati statistici, relativi  all’occupazione degli hotel e all’indice dei prezzi medi per camera nei mesi di aprile e maggio.

Occupazione in calo nel mese di aprile

Segno negativo per l’occupazione degli alberghi italiani nel mese di aprile, è quanto emerge dallo studio Italian Hotel Monitor, elaborato con la collaborazione di 550 albergatori. La media nazionale di occupazione camere è stata del 65,2%, registrando un calo del 4,8 punti rispetto al 2008. Dati che confermano ancora una volta la grave crisi del turismo, che si amplifica anche in tutte le citta’ d’affari: Milano (-9,9%), Torino, Como e Brescia perdono tra il 9 e il 13% di presenze.

Dati meno pesanti per le grandi citta’ d’arte italiane: -4,5% per Roma, -3% per Venezia e -4% a Firenze.

Prenotazioni in calo ovunque nonostante gli albergatori stiano effettuando da circa 6 mesi, una politica di riduzione dei prezzi, che scendono ulteriormente anche ad aprile, con il ricavo medio per camera in flessione del 6,5%.  Non sono esenti dal calo anche le aree business,  con fiere e congressi che rallentano ulteriormente.

Da registrare un calo inferiore per gli hotel a tre stelle, la cui flessione media è del 2,7%, con una riduzione dei prezzi del 4,6%. Man mano che si sale di categoria aumentano le perdite, che per gli alberghi a quattro stelle sono del -6,9%, mentre per i cinque stelle si arriva addirittura al -10%, ma a fronte di un aumento dei prezzi del +6,8% rispetto al 2008.

Da questi ultimi dati si evidenzia in particolare, come i soliti luoghi comuni sul turismo a 5 stelle siano errati, e che le frasi tipo “i ricchi non conoscono crisi e continuano a viaggiare come al solito”, oppure “la crisi investirà soprattutto gli alberghi di fascia bassa”, non hanno alcun senso.

Indice dei prezzi finalmente in rialzo nel mese di maggio

Dati confortanti emergono invece dal THPI (indice dei prezzi degli hotel) elaborato da TRIVAGO per il mese di maggio, che evidenzia un sensibile rialzo per tutte le principali destinazioni turistiche in Italia, con un bel 7% in più rispetto al mese di aprile.

Da una comparazione dei prezzi si registra la progressiva ripresa dei listini delle camere, dove spicca l’mpressionante aumento delle tariffe per gli alberghi nella città di Venezia, che nell’ultimo bimestre segna un complessivo +56%, in concomitanza con l’arriva dell’alta stagione e di un evento importante come il Centenario del Giro D’Italia, di cui la città lagunare è la tappa di partenza.

In controtendenza con questa aumento generalizzato, si nota la brusca diminuzione delle tariffe alberghiere per le citta’ sul mare e le localita’ termali. Le citta’ piu’  economiche attualmente sono Chianciano Terme, con 77€ doppia/notte, Trapani (80 €) e Rimini (84 €).

Le 5 città più care d’Italia sono Venezia, seguita da Roma (155 €), Taormina (155 euro), Forte dei Marmi (144 €) e a chiudere Merano (141 €).

Spero vivamente che questi dati siano il preludio per una splendida stagione estiva del turismo italiano, ed auguro a tutti gli operatori del settore un grande in bocca al lupo!

4 Comments

  • Claudio Greganti ha detto:

    Ottima notizia, forse con l’arrivo dell’estate si incomincia a smuovere la situazione. Speriamo che il trend continui a mantenere questi ritmi fino a far tornare al giusto livello le tariffe, che al momento rendono dei margini di guadagno veramente risicati.

  • Gianluca ha detto:

    Io non sono un operatore del settore, quindi mi scuso preventivamente per l’ingenuità della mia domanda. Tuttavia, da molto tempo mi chiedo: in base a quale principio la stessa camera d’albergo può costare 100 euro il 30 dicembre, 200 euro il 31 dicembre e 65 euro il 1 gennaio?
    E per favore: non rispondete genericamente che si tratta di una legge di mercato, perché sarebbe una definizione vuota e demagogica. Se l’albergatore dovesse sostenere spese superiori la sera del 31 gennaio rispetto a quella del 30 o dell’1, allora l’incremento del prezzo avrebbe un fondamento. In caso contrario, altro non si tratta che di una vergognosa speculazione.
    Io ritengo che una giusta operazione di trasparenza consisterebbe nell’imporre agli albergatori di definire una volta e per tutte il prezzo delle stanze per un dato anno nel loro albergo, e su quella base consentire loro di effettuare gli sconti che ritengono opportuni in determinati periodi dell’anno, sul modello dei saldi.
    In caso contrario, ripeto, non si tratta di libero mercato, ma di vergongosa speculazione: la stessa che ha permesso di introdurre criteri quali: bassissima stagione, bassa stagione, media stagione, alta stagione, altissima stagione e festività.
    Il costo di una camera non è come quello della frutta, che oscilla a seconda dell’entità del raccolto, degli aumenti del carburante per il trasporto e quant’altro.
    Le tasse comunali, il costo delle utenze, e tutti gli altri parametri di spesa, per una stanza in albergo restano invariati durante tutto l’anno. A cambiare può essere, al massimo, l’entità del personale stagionale. Ma questa certamente non cambia tra il 30 dicembre e il 31 dicembre.
    Grazie per l’attenzione

  • B&B Trapani ha detto:

    Bell’articolo, se ne parla anche su b&b Trapani

  • Treppio ha detto:

    la costruzione del prezzo di vendita prescinde dal costo d’impresa. Perchè pagare 10.000 euro per un Rolex quando ottieni lo stesso servizio con un orologio qualsiasi. La costruzione del prezzo, già in epoca industriale, conosceva il valore della domanda

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