Social search: come cambiano le ricerche su Google e Bing

La social search, cioè la progressiva integrazione tra motori di ricerca e social network, è lo scenario della rete dove stanno avvenendo più cambiamenti, in direzione di una sempre maggiore personalizzazione dei risultati e di una maggiore valorizzazione dei link da fonti “sociali”.

Tutto ciò influisce anche sul SEO e su alcuni fattori che saranno destinati a cambiare, non è ancora chiaro in che modo.

Vediamo come i due big player Google e Bing stanno affrontando la situazione.

Bing & Facebook: partnership strategica

La partnership risale allo scorso ottobre, e di recente i “liked results” sono stati attivati nelle ricerche effettuate su Bing.

Connettendosi tramite il proprio account Facebook a Bing (per ora solo per gli utenti USA), è possibile vedere nelle ricerche i risultati che i nostri amici hanno condiviso o semplicemente “likato”. In precedenza si trattava di un box, posizionato talvolta a metà pagina o in fondo, adesso invece nomi e foto degli amici di Facebook che hanno cliccato sul pulsante “mi piace” di siti o pagine web presenti nella serp organica, sono visibili accanto al risultato condiviso.

Come sappiamo, per i motori di ricerca conta molto il numero e la qualità dei link ricevuti da una pagina o da un sito per assegnare a questi un punteggio, vedi Page Rank e Trust Rank. Facebook ragiona allo stesso modo ma come logica tiene conto dei like, quindi più un contenuto viene likato dagli utenti e più è ritenuto autorevole ed interessante. Bing è il primo search engine a considerare i like delle fonti affidabili, nell’ottica di far diventare le nostre ricerche sempre più legate alla fiducia che poniamo nella nostra rete sociale, composta da amici, conoscenti, colleghi, etc…

Facciamo un esempio: se cerchiamo una destinazione per la nostra vacanza, nei risultati in prima pagina potrà esserci il link al sito di un b&b o di un hotel già visitato e likato da uno o più dei nostri contatti su Facebook.

Il video di seguito vi chiarirà ulteriormente la comprensione di questo concetto.

Come funziona Bing Social Search

Bing, dunque, scegliendo di visualizzare nella serp i like dei nostri contatti Facebook, implementa per la prima volta una vera e propria social search.

Secondo le dichiarazioni di Bret Taylor, lo chief technical officer di Facebook: “Il segnale più rilevante è che puoi avere un consiglio da qualcuno che conosci, sapere che uno di quei link è raccomandato previene dal cliccare una pagina di spam, è un cambiamento davvero significativo e positivo per la social search”.

Ed inoltre specifica: “Questa non è una riclassificazione dei primi 10 risultati, bensì una connessione dei risultati di ricerca con i profili dei tuoi amici. E’ un primo passo che porta Facebook a mescolarsi con i motori di ricerca”.

Cosa non è Bing Social Search

Bisogna specificare che l’integrazione dei like ed altri eventuali dati presi da Facebook, non influenza minimamente il ranking di un sito nei risultati di bing, sono ben altri i fattori che determinano il posizionamento organico.

Inoltre i like sono unici per ogni persona. A seconda del tipo e del numero di amici associati al proprio profilo, ci saranno differenti link suggeriti. Di nuovo Taylor ha dichiarato che: “non è nelle intenzioni di Facebook sostituirsi a un motore di ricerca. Il focus di Facebook è sulle persone che conosci, siamo soddisfatti dal portare questi dati dove la maggior parte delle persone fa delle ricerche”.

La prospettiva SEO

Poiché, per il momento, la maggior parte dei risultati su Bing non sono influenzati dai like, il SEO rimane la componente fondamentale per il posizionamento di un sito web.

Probabilmente in futuro anche i like faranno parte dell’algoritmo per il ranking delle pagine, ma finora ciò non è avvenuto, quindi tutto rimane come prima.

Va sottolineato che anche se una pagina avesse ricevuto un milione di like, non avrebbe un impatto sulla nostra ricerca per la relativa keyword, se nessuno tra i nostri amici ha cliccato sul “Mi piace” di quella pagina.

D’ora in poi sarà sempre più importante fare attenzione al pulsante “mi piace”, proprio perché Facebook ne ha recentemente cambiato le funzioni, assimilandolo di fatto al pulsante “condividi”.

Google integra Twitter nei risultati delle ricerche

Sappiamo che Google sta tentando da tempo di realizzare un suo social “Facebook killer”, o quanto meno di controbattere alle mosse strategiche della creatura di Mark Zuckerberg.

Microsoft proprietaria di Bing e detentrice di una piccola quota di Facebook, con questo accordo esclusivo riguardante l’integrazione di dati nei risultati della serp ha sferrato un bel colpo. La partnership infatti prevede che gli Open Graph di Facebook non possano essere adoperati da Google, mettendo per la prima volta il leader dei motori di ricerca in una posizione svantaggiata rispetto alla concorrenza.

Tuttavia, ci sono altri metodi con cui implementare le risorse social; infatti pochi giorni fa su Google ha attivato in USA la sua Social Search.

Questo servizio cambia completamente la SERP e trae buona parte dei dati da altri social network, come Youtube, Flickr ma in particolare Twitter.

In altre parole, se qualcuno degli utenti Twitter che seguiamo, twitta un link presente nei risultati di una nostra ricerca, questo apparirà tra i risultati più rilevanti, dando autorevolezza a ciò che i nostri amici condividono.

Guarda il video ufficiale di Google Social Search

Sicuramente questa integrazione dimostra l’importanza del fattore social nelle ricerche, e rivela la paura di Google nei confronti di Bing.

Consigli per gli albergatori

A questo punto molti di voi si staranno domandando: “E quindi cosa bisogna fare in funzione di questi cambiamenti?” E’ semplice, bisogna essere attivi sui social network!

Come scrissi in un precedente post dal titolo “Come promuovere al meglio un hotel su Facebook l’opinione delle persone sui social network influenza le scelte degli altri utenti.

Per questo è importante interagire con gli utenti, stimolare la conversazione, diffondere con regolarità contenuti interessanti e virali, ascoltare e rispondere in maniera costruttiva a consigli e opinioni positive o negative che siano.

D’altronde non avete scelta, non siete voi a decidere se essere su facebook, twitter, flick, youtube o simili, sono gli utenti a farlo!

A tale proposito mi è capitato di fare un corso di formazione per i dipendenti di un hotel a Roma, e ad inizio lezione chiesi se la struttura ricettiva fosse presente su qualche social network con pagine o profili ufficiali, la risposta fu la seguente: “No sui social network ancora non ci siamo!“.

Peccato che invece su facebook e twitter c’erano eccome, è bastato fare una ricerca utilizzando il nome dell’hotel e sono comparsi diversi risultati, fra cui 2 commenti/recensioni, 2 link suggeriti, ed un tweet, ognuno dei quali con tanto di link al sito ufficiale. Questi contenuti erano stati realizzati da clienti che avevano soggiornato nell’hotel, ma lo staff non ne era a conoscenza.

Pertanto se non sarete voi a gestire in prima persona la presenza sui social media, presidiando in maniera attenta e costante i vari social network, non avrete la percezione di ciò che avviene e si dice a proposito del vs. hotel, con i relativi rischi del caso.

Ancora convinti che i social network possano essere trascurati? :-)

3 Comments

  • Pizzicato eco b&b ha detto:

    Che dire mi illumino e mi carico quando ti leggo perché spesso nelle nostre azioni leggiamo molti dei tuoi consigli.. Da tempo siamo attivissimi sui social al momento brend reputetion è salita molto ma conversioni ancora poco, diamo la colpa al “clima”. Ci tengona che esserci è un must ma molti ” social moment” sono gestiti malissimo da strutture con grande esperienza nel servizio ricettivo e web. Lo trovo assurdo! Ti lasciamo convinti di fare del bene, vi sfidiamo a dire il contrario, a presto: i follow you!;)

  • Enrico Ferretti ha detto:

    Troppo buono Giuseppe! :-) Sono contento che tu metta in pratica i miei consigli, ma sarei curioso di sapere cosa intendi tu per conversioni… Se ti riferisci alle prenotazioni di una camere è normalissimo che le conversioni siano basse, l’ambito social non lo devi vedere in quest’ottica, ma io mi concentrerei su altri obiettivi di conversione, tipo l’aumento di fan e follower, la registrazione ad una newsletter, l’interazione con i contenuti da te proposti, un retweet o un mi piace ad un unpdate di status, etc… Fammi sapere.

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